Usufruire dell'energia prodotta da un impianto fotovoltaico oggi rappresenta per una azienda una scelta strategica che permette di ridurre i costi energetici e rispettare gli obiettivi ambientali prefissati. Non esiste però una soluzione comune per tutte le aziende in quanto la scelta ideale dipende dal profilo di consumo, dall'investimento, dalle dimensioni dell'impianto e caratteristiche dell'impresa.
Riportiamo di seguito una breve panoramica sulle principali soluzioni attualmente a disposizione per le aziende:
- Noleggio operativo
- Leasing
- PPA (Power Purchase Agreement)
- Project financing
- Prestiti corporate
Analizziamo brevemente le principali soluzioni sopra menzionate.
Noleggio operativo
Con il noleggio operativo l'azienda usufruisce di un impianto fotovoltaico installato sul proprio tetto da una società terza. L'azienda quindi non è proprietaria dell'impianto ma paga un canone mensile per usufruire dei benefici energetici che l'impianto comporta ed in questo modo evita di affrontare l'investimento per l'acquisto. Anche se l'azienda non è proprietaria dell'impianto quest'ultima ne è il gestore ma non c'è nessun obbligo di gestione a lungo termine in quanto alla scadenza l'impianto viene restituito.
Tramite il risparmio economico in bolletta viene coperto il canone di noleggio e rimane il guadagno dell'energia ceduta in rete. Inoltre l'impianto non è iscritto a bilancio e non costituisce quindi un debito per l'azienda e l'energia autoprodotta e autoconsumata comporta l'esenzione delle accise.
Leasing
Nel leasing, come per il noleggio operativo, l'azienda paga un canone fisso che generalmente è più alto. Tipicamente per 5 o 10 anni. Al termine di tale periodo l'azienda può riscattare l'impianto pagando una quota residua, diventando così proprietaria dell'impianto.
In questo caso il canone del leasing rappresenta un costo d'investimento e non d'esercizio. Inoltre la manutenzione e la gestione dell'impianto è a carico dell'azienda stessa.
PPA
In questo caso un'azienda terza provvede ad installare l'impianto sulla proprietà dell'azienda cliente, quest'ultima a sua volta paga un prezzo a kWh parametrato sull'energia prodotta. Viene rilasciato un diritto di superficie a favore di chi realizza l'impianto, cosa che può essere evitata nel caso di noleggio operativo o leasing. Inoltre l'azienda cliente non è proprietaria dell'impianto. Tra i principali vantaggi c'è la mancanza di investimento inziale e i costi di gestione e manutenzione che sono a carico dell'azienda che fornisce l'impianto.
Project financing
In questo caso per la realizzazione dell'impianto, generalmente di grandi dimensioni, viene creata una cosiddetta "società di progetto" che si occupa di raccogliere i finanziamenti da diversi investitori per la realizzazione dell'opera. La restituzione del debito si basa sui proventi previsti dal progetto che si sta realizzando, quindi dalla vendita dell'energia in rete o a terzi di grandi dimensioni.
Tra i principali vantaggi c'è la suddivisione del debito tra vari investitori che permette di realizzare progetti di grande scala, questo comporta però una maggiore complessità dei contratti stipulati ed una dilatazione dei tempi di realizzazione.
Prestiti corporate
In questo caso l'azienda stessa è proprietaria dell'impianto finanziando l'acquisto e l'installazione del fotovoltaico, che diventa un cespite immobilizzato, tramite un prestito corporate. Tale soluzione comporta un investimento iniziale ma d'altro canto si ha la proprietà immediata dell'impianto ed un maggior controllo su produzione e manutenzione.
Nel panorama energetico globale, l’Italia ha raggiunto un traguardo significativo nel 2025, superando il target minimo di riempimento degli stoccaggi di gas stabilito dalla Commissione Europea con due mesi di anticipo. Questo risultato è cruciale per garantire la sicurezza energetica durante i mesi invernali. Anche la Francia ha seguito un percorso simile, allineandosi con gli altri paesi europei.
Le temperature hanno avuto un impatto notevole sui prezzi dell’energia. Temperature più basse del previsto hanno ridotto la domanda, portando a un calo dei prezzi spot. Al contrario, temperature più alte nei mesi estivi hanno fatto aumentare i prezzi spot, evidenziando la sensibilità del mercato energetico alle variazioni climatiche.
Un altro punto cruciale è l’accordo di transito del gas russo attraverso l’Ucraina, che scadrà alla fine dell’anno e non verrà rinnovato. Tuttavia, c’è la possibilità di transito di gas dall’Azerbaigian, anche se una parte di questo gas potrebbe essere di origine russa.
I dati di seguito mostrano l’andamento delle diverse fonti di energia dal 1990 al 2025 e il consumo energetico nei vari settori. Questi dati evidenziano l’importanza dell’elettrificazione dei consumi come motore per l’efficienza energetica e la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici per garantire una fornitura energetica stabile e sostenibile.
Andamento delle Fonti di Energia (1990-2025)
- Fossili: Il consumo di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) ha mostrato una crescita costante fino al 2010, seguita da una leggera diminuzione dovuta a politiche di riduzione delle emissioni e all’adozione di energie rinnovabili.
- Rinnovabili: Le fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico) hanno visto una crescita significativa a partire dal 2000, con un’accelerazione notevole dopo il 2010 grazie agli incentivi governativi e ai progressi tecnologici.
- Nucleare: L’energia nucleare ha mantenuto un andamento relativamente stabile, con lievi fluttuazioni dovute a incidenti e cambiamenti nelle politiche energetiche.
Consumo Energetico nei Settori (1990-2025)
- Industriale: Il settore industriale ha sempre rappresentato una parte significativa del consumo energetico, ma si osserva una tendenza alla riduzione grazie all’efficienza energetica e alla transizione verso fonti rinnovabili.
- Residenziale: Il consumo energetico residenziale è aumentato costantemente, riflettendo l’aumento della popolazione e del comfort abitativo.
- Trasporti: Il settore dei trasporti ha visto un aumento del consumo energetico fino al 2010, seguito da una stabilizzazione dovuta all’introduzione di veicoli più efficienti e all’elettrificazione.
- Commerciale: Il consumo energetico nel settore commerciale è cresciuto, in particolare con l’espansione dei servizi e delle tecnologie digitali.
Questi dati evidenziano l’importanza della diversificazione delle fonti energetiche e dell’efficienza energetica per affrontare le sfide future. La transizione verso fonti rinnovabili e l’adozione di tecnologie più efficienti sono fondamentali per ridurre le emissioni di carbonio e garantire una fornitura energetica sostenibile. Inoltre, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la gestione delle risorse energetiche saranno cruciali per mantenere la stabilità del mercato energetico e la sicurezza delle forniture.
Breve panoramica dei risultati della relazione sullo stato dell’Unione energetica rispetto al Fit-for-55, il pacchetto di riforme e regolamenti economici e sociali promulgate dall'Unione europea ed incentrate sulla lotta al cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di gas serra.
La relazione sullo stato dell’Unione energetica 2024, pubblicata dalla Commissione europea l’11 settembre 2024, riporta dati incoraggianti che testimoniano alcuni importanti successi in ambito energetico.
Nella prima metà del 2024, sottolinea il report, il 50% della produzione di elettricità proveniva da fonti rinnovabili, mentre la quota di gas russo nelle importazioni è passata dal 45% del 2021 al 18%, dato registrato a giugno 2024.
Le emissioni di gas serra, dato relativo al 2022, sono scese del 32,5% rispetto ai valori registrati nel 1990 e nel frattempo l’economia è cresciuta del 67%.
Sul fronte gas, tra agosto 2022 e maggio 2024, sono stati risparmiati circa 138 miliardi di metri cubi di metano. Tra i principali fornitori si annoverano gli Stati Uniti e la Norvegia, rispettivamente per gasdotto e Gnl, riuscendo a fornire all’Ue nella prima metà del 2024, circa il 34% ed il 18% delle importazioni.
Inoltre lo sviluppo di 12 nuovi terminali Gnl e l’ampliamento di 6 già esistenti negli ultimi due anni permetterà all’Ue di portare la capacità di importazione di Gnl da 70 miliardi di metri cubi a circa 284 entro il corrente anno.
Sul fronte elettrico il fotovoltaico raggiunge quota 56 GW di nuova potenza installata, circa 40 GW in più rispetto al 2022.
Per l’eolico ci sono in blocco 221 GW di potenza con 16 nuovi GW installati nel 2023. Questi dati portano la fonte eolica al secondo posto, dietro solo al nucleare, superando la generazione di gas.
Nel complesso la capacità eolica e nucleare installata è aumentata del 36% tra il 2021 ed il 2023 portando ad un risparmio di circa 35 bcm di gas in due anni.
Il mercato delle pompe di calore tra il 2021 ed il 2022 ha subito un aumento delle vendite significativo, correlato ai prezzi del gas e ad conflitto Russia-Ucraina. In particolare le vendite sono arrivate a circa 2,75 milioni di unità vendute nel 2022, mantenendo lo stesso trend nel 2023.
Per quanto riguarda le filiere a monte, la produzione di batterie al litio nell’Ue è aumentata del 30% nel 2023 seppur parallelamente in questo settore si è avuto un grande deficit commerciale, che in modo simile ha colpito anche il fotovoltaico. In particolare il deficit commerciale delle batterie al litio è aumentato del 21% rispetto al 2023.
La produzione di celle a combustibile si attesta al 18%, seguono le tecnologie per l’energia oceanica, biocarburanti e CCUS.
Tra le tecnologie a zero emissioni che hanno subito un surplus commerciale la più importante è l’eolico le cui importazioni sono diminuite del 65% e le esportazioni sono aumentate del 50% nel 2023 rispetto ai dati del 2022.
Il report evidenzia che l’Unione europea ha adottato tutti i principali pacchetti energetici e climatici previsti dal Fit-For-55 compresi gli emendamenti del piano REPowerEU e revisione dell’ETS traducendo di fatto in atti le politiche energetiche per la ripresa e la resilienza dei paesi UE.